sabato 29 settembre 2007

cover - step 2


Ed ecco la matita. Non avevamo mai visto la foto segnaletica (o "mugshot", come dicono gli americani) di Andrew e Armando ha pensato di usarla come immagine di copertina del numero 4.
Rimanete sintonizzati.

venerdì 28 settembre 2007

cover - step 1


E anche la copertina del quarto numero è in avanzato stato di decomp... hem, di lavorazione. Armando Rossi la sta colorando. Per il momento ecco qua lo schizzo preparatorio.
Seguiranno comunicazioni...

Ward

lunedì 17 settembre 2007

Fuori programma

In attesa della cover del numero 4, Armando Rossi ci regala questa immagine di Ross.

venerdì 14 settembre 2007

Vicolo

Ross... incantevole come sempre

Andrew cuore tenero

Vruuuuum

Fratelli

Non contenti di pubblicare il terzo numero, a Ottobre uscirà anche il quarto.








Ross e il suo collega vengono chiamati ad occuparsi dell'omicidio di un detenuto appena uscito di prigione. Le prime indagini di routine riservano loro una sgradevole sorpresa: per cinque anni il compagno di cella della vittima è stato Andrew Ward.
Ross farebbe di tutto per continuare ad evitare l'ex-profiler, ma il lavoro è lavoro e comunque il passato non si lascia dimenticare tanto facilmente, specie quando è un passato prossimo.
Per quel che riguarda il passato di Ward, invece, il suo è un passato feroce. E sta bussando alla sua porta.

Inside # 4: FRATELLI
testi: Susanna Raule
disegni: Simone Picotti


lunedì 10 settembre 2007

Stalking

"To stalk" significa letteralmente "inseguire furtivamente una preda", ed è questo che gli stalker fanno.
Individuano una vittima, iniziano a pedinarla, arrivando a conoscere le sue abitudini e i suoi amici.
Spesso si procurano il suo numero di telefono ed iniziano a chiamarla con insistenza, spediscono lettere o regali – sovente di natura più o meno dichiaratamente sessuale o “romantica”.
In alcuni casi cercano di introdursi a casa della vittima per osservare l’ambiente in cui vive e possibilmente prelevare qualche “souvenir” di natura intima.
Nessuna delle vittime di stalking si stupirebbe di trovare il suo ammiratore intento a frugare nella sua spazzatura o a spiarla dal marciapiede di fronte.
Di frequente lo stalker vive nell’illusione di intrattenere qualche tipo di rapporto intimo e profondo con la sua vittima, di natura sessuale o sentimentale.
Questo tipo di persone viene definita “erotomane”, ricorrente o permanente.
La forma permanente è a carattere cronico e decisamente più grave: il delirio è ossessivo e immutabile e può accompagnare il soggetto per tutta la vita, nonostante i ripetuti confronti con la realtà.
L’erotomane è infatti convinto di avere una relazione con la vittima, che però non può dimostrare apertamente il suo amore per vari motivi: è già sposata, è un personaggio pubblico… ogni gesto casuale è letto come se fosse un ben preciso “messaggio in codice”, teso a dimostrare che i sentimenti dello stalker sono corrisposti.
L’erotomane ricorrente è assai più subdolo: infatti riesce a mascherare molto meglio il suo delirio ed è, in un certo senso, più “padrone delle sue azioni”.
Secondo il Dipartimento di Polizia di Los Angeles il 9,5% degli inseguitori sono erotomani, i restanti sono in maggioranza ex-amanti respinti, ex-impiegati o molestatori che cercano di attirare l’attenzione.
Park Dietz, noto psichiatra forense e una delle massime autorità per l’erotomania violenta, ritiene che solo il 5% dei soggetti siano pericolosi.
Per effetto del rifiuto l’iniziale infatuazione si trasforma rapidamente in rabbia, seguendo le (elastiche) fasi di: telefonate minatorie, messaggi scritti, vandalismo e, infine, l’atto violento.
Etotomani e stalker in genere sembrano attratti dalle celebrità (17%) e dai personaggi pubblici (32%). Il 51% delle vittime sono comuni cittadini e il 13% ex-datori di lavoro.
John Hinckey, l’attentatore alla vita del presidente Reagan, agì in segno d’amore verso l’attrice Jody Foster ed è forse l’erotomane più famoso, insieme a Prasenjit Poddar, uno studente indiano che finì per uccidere Tanya Tarasoff, una studentessa ventenne di Berkeley. Malgrado Poddar avesse parlato delle sue intenzioni a più di una persona, tra cui uno psicologo di un centro del Servizio Sanitario Universitario, non fu fermato in tempo.
In Italia, Debora Rizzato, una ragazza di Trivero (Biella), venne stuprata da Emiliano Santangelo che, dopo aver scontato la condanna e senza aver mai smesso di minacciarla, dieci anni più tardi finì per ucciderla.
Come tutelarsi contro una stalker?
La prima cosa da fare è avvertire la polizia. Sorprendentemente la maggioranza delle vittime decide di non farlo, pensando che l’inseguitore smetterà da solo, sistancherà o darà ascolto alla ragione.
La seconda cosa da fare è ottenere un’ordinanza restrittiva da parte del tribunale, che impedisca allo stalker di avvicinarsi o di contattare le sue vittime.
Bisogna però sottolineare che generalmente queste persone non si lasciano turbare né da sanzioni, né da condanne, ed è probabile che violino le restrizioni.
Malgrado si stia diffondendo in ambito penale una nuova consapevolezza riguardo a questi casi, spesso la maggior parte della difesa dev’essere autodifesa: distribuire una foto dell’aggressore ad amici e conoscenti (oltre che alla polizia), riferire ogni incontro con lo stalker, tenere un diario, installare un allarme in casa, stare da soli il meno possibile.
In casi estremi c’è chi ha cambiato nome e si è trasferito.

Approfondimenti:
- sull'erotomania:
Franzini e Grossberg, Comportamenti bizzarri, Astrolabio, 1996
- sul caso Poddar
Davison, Neale, Psicologia clinica (2° ed.), Zanichelli, 2000

sabato 8 settembre 2007

The one I love

E' questo il titolo del numero 3 di Inside, da Ottobre in fumetteria. E' stata una nascita travagliata, a dir poco. Forse un giorno vi racconterò tutta la storia.
Per il momento vi basti sapere che quella che ho postato oggi pomeriggio è proprio l'immagine di copertina di Armando Rossi e che le matite e le chine di questo numero sono di Rossano Piccioni: lo stesso del numero uno, ma più bravo!
Nei prossimi giorni lo convincerò a postare qualche immagine in anteprima su queste pagine, nel frattempo qualcosa è già sul suo blog.
Per il momento, ecco qualche notizia in più su The one I love:

"Ward sta finendo di godersi la 'vacanza premio' che il suo ultimo successo investigativo gli ha guadagnato: cinque giorni a piede libero per la città, con solo una cavigliera elettronica a ricordargli che è un detenuto.
Tutto sembra procedere per il meglio fin quando non si rende conto che qualcuno sta seguendo Ross, si è introdotto in casa sua, le ha rubato della biancheria e la sta spiando.
Questa volta nemmeno Saluzzi sembra pronto a prendere troppo sul serio quello che secondo lui è solo un banale caso di stalking, ma Ward non è della stessa idea.
E questo non è il suo unico problema: le sue guardie carcerarie temono che voglia evadere e danno il via ad una violenta repressione, mentre la relazione con Ross si sta deteriorando..."

Si ricomincia

Quella di cambiare home page sta diventando una cattiva abitudine difficile da perdere.
Non so se questa sarà la versione definitiva - a questo punto meglio non sbilanciarsi - ma questa sarà una versione diversa. Immagino che questa parola, lasciata cadere senza ulteriori spiegazioni non significhi molto. Diamole, allora, queste spiegazioni!
Probabilmente avete presente com'era fatto il vecchio sito. Se non è così potete comunque farvene un'idea, visto che le sue pagine sono accessibili cliccando semplicemente sui link qua accanto. Riversare i loro contenuti in questo blog sarebbe stato davvero superiore alle mie forze.
Il fatto è che il vecchio sito era estremamente faticoso da gestire. Avevo continuamente bisogno di aiuto e aggiornarlo richiedeva un sacco di tempo.
Qua, invece, comodamente alloggiata su Blogspot, posso fare aggiornamenti quando mi pare e piace, in cinque minuti, senza bisogno di dipendere da nessuno (forse l'avevate già intuito dalla grafica più che scarna di questa pagina).
Ci saranno novità.
Per il momento vi lascio con qualcosa che potrebbe farvi intuire il tipo di novità a venire.


Ah, dimenticavo: io sono Susanna Raule.